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Ginecomastia prima e dopo cosa c’è da sapere

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    Ginecomastia prima e dopo: cosa c’è da sapere

    La ginecomastia è una patologia che vede coinvolto il tessuto ghiandolare mammario dell’uomo. Si tratta, in effetti, dell’ipertrofia di questa tessuto e, per la precisione, può interessare una sola mammella o entrambe, in forma quindi asimmetrica. Importante è non confondere questa che è una vera e propria patologia con la presenza del grasso nella zona delle mammelle (la pseudoginecomastia): in questo caso, infatti, non si verifica l’ingrandimento patologico del tessuto ghiandolare.

    Quest’ultima situazione è abbastanza comune tra le persone in sovrappeso, ma non è una patologia, ci teniamo a specificarlo. Anche se, all’apparenza, ad un occhio non esperto, ci può essere una similitudine tra entrambi i casi, visto che si parla comunque di un rigonfiamento del torace che fornisce il tipico aspetto del petto femminile alla persona. Purtroppo, proprio questa similitudine può portare, oltre a problematiche legate al fisico, anche danni psicologici nell’uomo. Ecco che molto uomini hanno deciso di ricorrere alla chirurgia negli ultimi anni.

    Quali sono le cause della ginecomastia? Diverse. In primis va preso in esame uno squilibrio ormonale, tra testosterone ed estrogeni: ricordiamo, infatti, che gli estrogeni sono presenti anche negli uomini, anche se in minima parte rispetto alle donne. La patologia può verificarsi, quindi, anche in caso di ipoproduzione di testosterone ed estrogeni.

    Ginecomastia prima e dopo: le varie fasi

    Indice

    In questo approfondimento parleremo della ginecomastia prima e dopo. Le cause e cosa si deve fare dopo l’operazione. Provando, inoltre, ad analizzare gli aspetti più importanti. Eccoli.

    Ginecomastia monolaterale o bilaterale

    Ginecomastia prima e dopo Pre post colaleoCome abbiamo detto, questa patologia non va confusa con un ingrandimento della mammella maschile che, in alcuni casi è assolutamente normale. Per esempio, durante la pubertà o durante l’infanzia, l’ingrandimento della mammella nei soggetti di sesso maschile è assolutamente previsto: si parla in questo caso di ginecomastia fisiologica. Si parla di ginecomastia transitoria, ad esempio quella neonatale (nei neonati), dopo l’esposizione del tessuto mammario all’azione degli estrogeni materni. Questa dura poche settimane, di solito, ma in alcuni casi può durare di più. Altro caso è la ginecomastia puberale, che si può manifestare tra i 14 e i 16 anni: proprio questa, spesso, è asimmetrica, monolaterale, anche se di solito non è di grande entità e dura pochi mesi, al massimo un paio d’anni. Questa è dovuta ad un aumento di estrogeni che è momentaneo e, appunto, precede il termine del processo di pubertà. Infine, abbiamo i casi in cui si manifesta durante l’invecchiamento: in questo caso è dovuta alla riduzione del testosterone e all’aumento della conversione degli estrogeni, con diminuzione dell’effetto androgenico. Di solito, è tipica di persone di una certa età in sovrappeso. Anche durante l’età senile, si può parlare di ginecomastia monolaterale o bilaterale, che vede coinvolta solo una mammella oppure entrambe le mammelle.
    In tutti i casi, comunque, se si hanno dei dubbi è meglio domandare ad un esperto, visto che una valutazione errata può essere fatta in maniera molto comune da parte di una persona inesperta. Ricordiamo che durante l’infanzia e la pubertà l’aumento del tessuto mammaria, proprio sotto l’areola bilaterale, simmetrico, compatto, è assolutamente normale.

    Escludere patologie ormonali

    La prima cosa da fare, quindi, se si hanno dubbi è rivolgersi ad un esperto, il quale si prenderà il compito di analizzare questi sbalzi ormonali e capire se eventualmente si possa parlare veramente di una patologia. Ma quali sono le cause precise che portano alla ginecomastia? A parte casi di ginecomastia fisiologica, che abbiamo analizzato precedentemente, va detto che questa patologia può insorgere per diversi motivi. Per esempio, a causa dell’assunzione di steroidi anabolizzanti, di farmaci anti depressivi, di farmaci utili al trattamento dell’HIV, insomma si tratta di farmaci che hanno un’azione anti-androgena. Ma non solo. La ginecomastia si può manifestare anche a causa di patologie come l’ipogonadismo e a causa di alcune malattie come alcuni tipi di tumore. Tutte cause che possono portare a questo squilibro ormonale, tra testosterone ed estrogeni.

    Valutazione ghiandola mammaria: ecografia preoperatoria

    Difatti, per poter essere certi che si parli di ginecomastia, il medico ha bisogno di effettuare una serie di valutazioni imprescindibili. Dapprima, per esempio, si dedicherà certamente alla palpazione delle mammelle: questa deve avvenire con il paziente in posizione supina, e con le braccia posizionate sopra la testa per permettere al medico di valutare meglio eventuali ingrossamenti del tessuto ghiandolare mammario. Con indice e pollice, il medico andrà a stringe intorno all’areola del capezzolo. Constaterà in questo modo la presenza di eventuali noduli. Una volta valutati questi segni, vanno effettuati degli esami, nel caso si ritenga necessario, di origine ematica: esami ormonali e soprattutto ecografia mammaria.

    Trattamento: farmacologico e chirurgico

    Come abbiamo visto, sempre parlando di ginecomastia patologica, in molti casi questa può essere dovuta ad alcuni farmaci. Ecco perché il medico potrebbe decidere semplicemente di sospendere la somministrazione di questi per risolvere il problema. Va sempre, però, presa in esame la causa scatenante e il grado di gravità del disturbo. Possiamo parlare di un trattamento farmacologico, con somministrazione di famarci che hanno azione anti-estrogenica. Ma in altri casi si deve ricorrere al trattamento chirurgico.

    L’intervento chirurgico con liposuzione e rimozione ghiandola

    In caso in cui si debba ricorrere all’intervento chirurgico, si può ricorrere a tecniche differenti. In alcuni casi, per esempio, si ricorre alla liposuzione e alla rimozione della ghiandola con o senza asportazione della pelle in eccesso. La valutazione viene fatta in base al paziente. Di solito, se si parla soltanto di eccesso di tessuto adiposo, allora è sufficiente la liposuzione in anestesia locale, mentre per quanto riguarda l’eccesso di tessuto ghiandolare, allora va effettuata l’asportazione della ghiandola mammaria. Generalmente, i medici optano anche per consigliare al paziente una liposuzione del torace laterale per definire meglio la regione pettorale.

    Il post operazione

    Concludiamo questo appuntamento sulla ginecomastia prima e dopo, con ciò che avviene durante il post intervento chirurgico. Di solito, si consiglia al paziente l’utilizzo di una guaina. Sono attrezzi specifici, che aiutano il decorso post operatorio. Questa serve per la terapia compressiva. Di solito si presenta con dei ganci, dalla parte anteriore e il velcro nella parte posteriore: in questa maniera ci può essere una compressione regolata. Inoltre sono altamente raccomandati i linfodrenaggi post operatori per ridurre l’edema post operatorio quanto prima e possibile.

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